La formazione del Monte Amiata risale al periodo Paleozoico-Quaternario e si lega al corrugamento della Catena Appenninica. La sua attività vulcanica si colloca in un’età variabile tra 400.000 e 180.000 anni fa.
Le prime tracce di vita sull’Amiata sono datate tra il 5000 e il 3000 a.C. A questo periodo risale il dipinto che si trova nella cosiddetta Grotta dell’Arciere vicino ad Abbadia San Salvatore e rappresenta un cacciatore armato di arco.
Sicuramente in epoca etrusca a partire dal VI sec. A.C. fu molto frequentata da cacciatori e che fondarono alcuni insediamenti nella zona di Vivo D’Orcia, Montelaterone e Seggiano. Numerosi ritrovamenti archeologici, fanno pensare all’Amiata come ad una Montagna sacra. In seguito furono i Romani a stabilirsi sul Monte Amiata sfruttandone specialmente le acque termali.
Molti i ritrovamenti presso Bagni San Filippo.I corsi d’acqua, il legname abbondante, il clima gradevole e un sottosuolo ricco di minerali, hanno fatto sì che la montagna fosse apprezzata fin dall’epoca Etrusca e Romana.L'Amiata, che si impone isolata fra le colline dell'Italia centrale, ha suscitato agli antichi sempre un senso di rispetto e di ammirazione. Gli Etruschi pensavano che vi risiedesse Tinia, la loro divinità principale. I Romani, che qui si procuravano il legname per costruire le navi, erano soliti sfruttare le terme che sgorgavano copiose nel territorio circostante.
E furono proprio i monaci a colonizzare gli altri territori che circondano l’Amiata dando il via alla fase dell’incastallamento.

Questo dominio si protrasse fino alla guerra con di Medici (1555-1559) che appunto sancì il passaggio di questi territori sotto Firenze.
Con i Lorena inizierà una lenta ripresa economica, che culminerà alla fine del XVIII sec. con le riforme Leopoldine.
Ad un’altezza tra i 650 e gli 850 mt. troviamo la corona degli incantevoli borghi medioevali e dei paesini arroccati sulle pendici del monte, borghi che ancora oggi sanno affascinare con le loro leggende che narrano di cavalieri e di avvenimenti miracolosi.
Abbadia San Salvatore, Piancastagnario, Santa Fiora, Arcidosso, Castel del Piano e Seggiano.
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